La scelta di Haier, proprietario del marchio, di trasformare lo storico stabilimento in un hub per la logistica
Lo storico stabilimento di Brugherio della Candy ha cessato definitivamente la produzione. Il 30 giugno 2025 è uscita l’ultima lavatrice realizzata in uno dei simboli dell’industria brianzola.
Candy, fondata a Monza nel 1945, rappresentò la capacità di innovazione e trasformazione della produzione delle industrie anteguerra. Operante con altro nome come fabbrica di utensili, dopo la seconda guerra mondiale avviò la produzione di elettrodomestici. Così dal 1945 fu la prima azienda italiana in assoluto a produrre lavatrici. Il primo modello fu disegnato da Niso Fumagalli su progetto del fratello minore Enzo, che importò l’idea dagli Stati Uniti, dove visse come prigioniero durante la guerra e dove la lavatrice era già ampiamente diffusa. Il nome Candy prese spunto dal ritornello di una canzone diffusa in Italia dalle truppe statunitensi. Inizialmente realizzata come caldaia smaltata con vasca in alluminio e strizza biancheria in legno, col tempo si sviluppò ampliando la vendita e la produzione in tre stabilimenti. La crescita dell’azienda portò così al trasferimento dell’azienda a Brugherio, dove fu edificato un moderno complesso industriale su una superficie di oltre 160 mila m². Tra gli anni ’80 e ’90 l’azienda proseguì la sua crescita esponenziale, divenendo una multinazionale in virtù di una espansione costante e acquisizione di altre realtà produttive del settore.
Nel Terzo millennio la crescita del gruppo in ambito internazionale coincise con la delocalizzazione della produzione e la dismissione di alcuni stabilimenti italiani. Il 28 settembre 2018 la famiglia Fumagalli cede la proprietà del gruppo ai cinesi di Haier, principale produttore mondiale di elettrodomestici. Nonostante alcuni investimenti da parte del gruppo cinese nello stabilimento di Brugherio, nel giro di pochi anni si è arrivati alla dichiarazione di insostenibilità economica del sito, dovuto ai costi elevati di produzione e mano d’opera e al calo della domanda sui mercati europei.
NUOVA VITA – Lo stabilimento, tuttavia, non verrà dismesso. Dal 1° luglio 2025 avrà inizio la riconversione in hub europeo per la logistica, gestione ricambi e rigenerazione di elettrodomestici. L’investimento stimato sarà di poco inferiore ai 9 milioni di euro, con almeno 110 posti garantiti sui 160 attuali.
La fine della produzione Candy a Brugherio rappresenta una svolta dolorosa, ma anche un’opportunità. La trasformazione in service hub europeo offre una nuova prospettiva industriale, che punta su logistica, rigenerazione e innovazione. Resta ora la sfida del reinserimento professionale per chi perderà il posto e della formazione per le nuove funzioni. Un momento decisivo per il futuro dell’economia brianzola.