L’azienda famosa nel mondo per la produzione delle Moka venduta a Nuo Capital
Bialetti, uno dei simboli del Made in Italy nel mondo, diventerà cinese. Lo ha annunciato la stessa azienda con un comunicato in cui annuncia la vendita del 78,567% a Nuo Capital. Il gruppo della famiglia Pao Cheng di Hong Kong da tempo è impegnata in una serie di acquisizioni nei settori del food, dei beni di consumo e abbigliamento, con l’obiettivo di accrescere il posizionamento nelle rispettive nicchie di mercato, ma aprendosi ai mercati mondiali, in particolare a Cina e USA.

Cheng ha individuato nei marchi italiani l’ambito su cui concentrare gli investimenti in Europa. Dapprima acquisendo quote minoritarie in aziende con grande potenziale di crescita (tra queste Bending Spoons, Terra Moretti, Venchi, Tannico), ora attraverso l’acquisizione totale di un marchio iconico come Bialetti. Una volta perfezionato il passaggio delle quote di maggioranza, la nuova proprietà procederà a completare un’Opa sulle quote restanti per arrivare al delisting dalla Borsa.

Nonostante gli ottimi risultati conseguiti negli ultimi anni, con una crescita del 6% dei ricavi nei primi sei mesi del 2024, con un margine operativo lordo di 15,3 milioni, e una serie di brillanti iniziative che hanno accresciuto l’appeal del marchio in virtù di operazioni messe in atto con partner di grande riconoscibilità, come Dolce&Gabbana e i personaggi delle serie tv Squid Game e Bridgerton, l’azienda ha visto crescere in modo significativo il suo indebitamento, arrivando a un patrimonio netto negativo di 24,1 milioni e una posizione finanziaria netta in pesante passivo.

I TERMINI DELL’ACCORDO – Due le fasi principali dell’accordo: la prima riguarda l’acquisto del 59% circa del capitale sociale da Bialetti Investimenti e Bialetti Holding, per un valore complessivo di 47,3 milioni di euro; la seconda prevede l’acquisizione di un ulteriore 19,5% da Sculptor Ristretto Investment, per circa 5,7 milioni di euro. Conclusa la compravendita, con closing previsto entro la fine di giugno 2025, Nuo Capital procederà al lancio dell’Opa totalitaria sulle restanti azioni in circolazione, con l’obiettivo di ritirare Bialetti dal listino di Borsa.

LA STORIA DELLA MOKA – La Bialetti è una tipica storia industriale italiana di successo, nata nella prima metà del secolo quando il suo fondatore Alfonso Bialetti avviò nel 1919 un’officina per la produzione di semilavorati in alluminio a Crusinallo, piccola frazione di Omegna. Dopo pochi anni il lancio della prima moka al mondo, nata dall’ingegno dello stesso Alfonso Bialetti. La Moka Express rivoluzionerà il modo di preparare il caffè a casa, accompagnando il risveglio di generazioni di italiani e facendo dell’azienda, grazie anche all’ambizione del figlio Renato, uno dei principali produttori italiani.
Il nome Moka deriva dalla città di Mokha nello Yemen, una delle prime e più rinomate aree di produzione del caffè.

La notorietà del marchio Bialetti si consolida nel secondo dopoguerra, soprattutto grazie ai passaggi pubblicitari nella trasmissione tv Carosello e della comunicazione incentrata sull’immagine dell’Omino con i baffi. Nato dalla matita di Paul Campani, diviene il simbolo dell’Azienda e tutt’oggi è presente sul marchio del Gruppo Bialetti Industrie e applicato sui prodotti del brand Bialetti. Lo slogan «Eh sì sì sì… sembra facile (fare un buon caffè)!» diventa un tormentone.
La storia recente ha visto l’azienda diventare parte del gruppo Rondine guidata dal presidente uscente Francesco Ranzoni.

NUO CAPITAL – Nuo Capital è un fondo lussemburghese, sub holding del gruppo armatoriale cinese guidato da Stephen Cheng, nipote di Pao Yue-kong, armatore e fondatore della dinastia, e conta su una partecipazione anche della famiglia Elkaan.
Paolo Carotenuto
16 aprile 2025