Italmopa pubblica le previsioni relative alla produzione del 2025: previsto un incremento di circa il 5%

La produzione nazionale 2025 di frumento tenero segnerà un incremento di circa il 5% rispetto al 2024, con volumi produttivi che dovrebbero superare 2,7 milioni di tonnellate.
È la stima di Italmopa, l’Associazione Industriali Mugnai d’Italia (aderente a Confindustria e FederPrima – Federazione italiana delle imprese dei cereali, della nutrizione animale e delle carni), che ha anche posto l’accento sulla qualità complessivamente soddisfacente. Il risultato sarà conseguito al favorevole andamento climatico che ha impedito la riproposizione delle criticità che hanno caratterizzato il raccolto del 2024.

Martinelli: “Incremento importante, ma ancora incapace di far fronte alla richiesta nazionale”
Il presidente di Italmopa, Vincenzo Martinelli, ha sottolineato come “la produzione nazionale di frumento tenero appare in leggero incremento, nonostante l’andamento in controtendenza costatato in Emilia-Romagna, principale Regione di produzione del grano tenero”. “Essa appare riconducibile – continua Marintelli – ad un aumento delle rese per ettaro piuttosto che delle superfici che si confermano sostanzialmente stabili. L’incremento dei volumi produttivi appare in ogni modo del tutto insufficiente a colmare, seppur solo parzialmente, il deficit strutturale dei volumi produttivi nazionali rispetto ad un fabbisogno interno, tutte le destinazioni d’uso incluse, di oltre 8 milioni di tonnellate, di cui 6,5 destinate all’industria molitoria”.

“Qualità soddisfacente”
Per Francesco Vacondio, Presidente della Sezione Molini a frumento tenero Italmopa, “è opportuno evidenziare che il raccolto 2025 non presenta, sotto il profilo qualitativo, i motivi di preoccupazione che erano emersi con il raccolto 2024. Complessivamente pertanto, la disponibilità, per l’Industria molitoria, di materia prima nazionale dovrebbe apparire più consistente rispetto alla percentuale di incremento dei volumi produttivi. Non sussiste infatti, se non del tutto marginalmente, e contrariamente al 2024, il rischio di un declassamento ad uso zootecnico di una parte significativa della produzione”.

“Una eccellenza riconosciuta nel mondo”
L’Industria molitoria italiana è considerata, anche all’estero, un fiore all’occhiello del ‘Made in Italy’ alimentare grazie alla capacità dei mugnai di individuare, selezionare, miscelare e trasformare in innumerevoli tipologie di farine le migliori varietà di frumento. Farine destinate, come evidenziato nel corso dell’ultima Assemblea Generale Italmopa, essenzialmente alla panificazione e alla produzione di sostituti del pane (in misura del 58%), alla produzione di biscotti, di prodotti da forno e di prodotti della pasticceria (18%), alla produzione di pizza (10%), all’export (8%), ad usi domestici (4%) ed alla produzione di pasta (2%).

 

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